venerdì 5 ottobre 2012

Io avrei scritto così...


Che ne dite di fare un gioco con me?


Allora vi spiego come funziona! Partendo dalla copertina di un libro ho inventato una storia. Io ora vi metto solo l'inizio e voi, sempre ispirandovi all'illustrazione del libro,  dovrete continuarla. La copertina del libro da cui ho preso ispirazione è quella di " Come sono diventato Marc Chagall" ma mi raccomando non fatevi trasportare dal racconto...   Vediamo dove ci porta la fantasia... Tra qualche giorno vi metterò il mio finale!
E poi le stampiamo e le appendiamo  tutte in libreria!
Buon divertrimento



Questa è la copertina... e questa è la mia storia

 
La storia che vi voglio raccontare è magica, per cui se non credete alla magia smettete pure di leggerla, e cercate un altro racconto... questo non fa per voi!
Al contrario se la magia vi fa venire i brividini e le orecchie a punta per la curiosità... avete trovato la storia giusta.
Mettetevi quindi comodi e cominciamo la nostra narrazione.

La luna di Giacomo


C'era una volta una splendida cittadina che sorgeva sulla vetta del Monte Tituno. Il monte era molto alto, talmente alto che nessuno osava scalarlo e chi ci abitava non aveva nessuna voglia di scendere.
Lo so, lo so cosa vi state chiedendo! Ovviamente se era sorta una città sulla punta del monte qualcuno doveva averla costruita e quindi doveva essere salito sulla cima... E invece no! Perché il Monte Tituno inizialmente era un'immensa pianura. Una notte però successe qualcosa... Qualcosa di magico... Ve lo avevo detto che era una storia magica! Fu così che la mattina gli abitanti della città si ritrovarono a 100.000 km di altitudine, e quando dico 100.000 km so benissimo che le montagne non si misurano i km ma in metri ma quella era talmente alta che la misuravano in km.
Comunque torniamo alla nostra storia! Voi penserete chissà che spavento per i poveri abitanti della città. E invece no, perchè ad Aigam, così si chiamava la cittadina, si viveva talmente bene che nessun abitante si era mai allontanato, e quindi che fosse a 5 metri o a 100.000 km poco importava.
Ad Aigam crescevano i frutti più gustosi, la verdura era buona ed abbondante, il lavoro non mancava a nessuno e tutti i giorni era un giorno di festa.
Ad Aigam non c'erano animali feroci, e perfino le zanzare non pungevano ma succhiavano il nettare dei fiori. Aigam era veramente un posto... magico.
Ma la storia che vi voglio raccontare non riguarda Aigam ma una piccola famigliola che la abitava: la famiglia Carpetta.
Il signor Carpetta era un abile falegname, in mano a lui il legno prendeva vita e si trasformava in splendidi mobili, raffinate statue, meravigliose sculture. Insomma il signor Carpetta era proprio un artista.
La signora Carpetta non era da meno. Aveva un piccolo negozio di fiori che inondavano con il loro profumo tutti i dintorni. Le sue composizioni non avevano eguali, i colori che sceglieva, gli abbinamenti che faceva, erano unici. Insomma la signora Carpetta era proprio un' artista.
Il signor e la signora Carpetta avevano un figlio che all'epoca della trasformazione della pianura in montagna aveva pochi anni, il suo nome era Giacomo.
Giacomo come tutti i bambini andava a scuola, giocava nel parco d'estate e faceva bellissimi pupazzi di neve d'inverno, mangiava le castagne in autunno e si arrampicava sugli alberi in primavera. Insomma era un bambino normale... o quasi.
Perché Giacomo era... bravi avete indovinato!! Giacomo era proprio magico!



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